Zero o quasi: oggi i conti correnti, anche quelli online, offrono interessi molto bassi se non inesistenti. Inutile quindi sperare di vedere crescere le somme depositate più dell’inflazione: lasciare i soldi sul conto significa perdere valore d’acquisto anno dopo anno. Meglio spostare i propri risparmi su forme di investimento più redditizie, a patto che presentino un adeguato livello di sicurezza.
Forme di investimento più redditizie
Ci sono molti modi per farlo: dagli investimenti immobiliari, anche tramite le piattaforme di real estate crowdfunding, alle azioni, gli Etf, le obbligazioni e molto altro ancora.
Cosa conviene fare? Molto dipende dalle cifre che si vogliono destinare all’investimento, dagli obiettivi, dall’orizzonte temporale e dalla propensione al rischio. Non esiste un investimento sicuro al 100% e non ce n’è uno migliore di un altro: come regola generale, più si rischia e maggiori sono i guadagni, e viceversa.
Investire nel mercato immobiliare con Build Lenders
Ma non è sempre vero: investire nel mercato immobiliare con Build Lenders, per esempio, comporta un rischio decisamente basso a fronte di un interesse che può arrivare al 10% annuo, cosa non da poco e difficilmente replicabile con altri strumenti. Ma non solo: tra internet banking e piattaforme di crowdfunding online, oggi investire è ancora più facile e veloce. Basta un click, ma deve essere molto ben ponderato.
È tempo di investire: per saperne di più basta registrarsi su buildlenders.it.
Etf o azioni?
Con gli ETF (Exchange Traded Funds), si può investire con facilità e a basso costo: sono fondi indicizzati e negoziati in borsa che replicano esattamente il rendimento di indici ben conosciuti. Se si investe in un Etf che replica l’andamento del Ftse Mib, per esempio, allora salirà quando l’indice sale e viceversa. Dietro ad un Etf non ci sono scelte o strategie, perché si limitano a replicare l’andamento dell’indice sottostante: per esempio, investendo mille euro su un un singolo ETF sul MSCI World, è come come distribuire i mille euro su circa 1.600 aziende di tutto il mondo.
Investire in singole azioni, invece, significa scegliere una determinata azienda quotata: potrebbe non essere la strada migliore per un investitore poco esperto: e se il prezzo crolla? Cosa è necessario conoscere dell’azienda per decidere se vale l’investimento. Comprare un ETF, invece, è come acquistare un mini-portafoglio preconfezionato contenente un insieme di azioni: si suddivide il rischio su un paniere più vasto.
Buoni del Tesoro e obbligazioni
I buoni del Tesoro sono considerati una delle forme di investimento più sicure, se non la più sicura, a disposizione degli investitori, poiché i BoT sono classificati come investimenti privi di rischio: inserirli in portafoglio significa ridurre la sua volatilità e costruire una buona rete di sicurezza. Ma i rendimenti sono veramente ai minimi storici: si fatica ad arrivare all’1%.
Tra gli strumenti finanziari preferiti dagli investitori, i titoli obbligazionari consentono invece di ottenere rendimenti apprezzabili e con un rischio inferiore a quello dei titoli azionari. Investire in obbligazioni è la strategia ideale per chi desidera proteggere il patrimonio ed esporsi ad una ridotta volatilità. Le obbligazioni sono strumenti di credito emessi da Stati e società con lo scopo di raccogliere denaro. L’interesse viene definito a seconda della solidità dell’emittente, che si impegna a restituire il capitale al momento della scadenza e a corrispondere gli interessi. Le obbligazioni possono essere a breve, medio o lungo termine.
Certificati di deposito
I certificati di deposito, sono molto simili ai conti di risparmio, ma con tassi di interesse più elevati, a patto di tenere bloccati i soldi per un determinato periodo di tempo: hanno una durata che, a seconda della banca emittente, varia dai 2 ai 5 anni e possono avere un rendimento fisso o variabile, in media dallo 0,9% all’1,70% netto.
Investire nel mercato immobiliare con il crowdfunding
Investire nel settore immobiliare è sempre stato un punto di riferimento per molti investitori, che si tratti di acquistare fisicamente uno o più immobili (ma in questo caso servono notevoli capitali) o puntando sul crowdfunding immobiliare, dove bastano poche centinaia di euro per entrare. Il crowdfunding immobiliare, infatti, è molto simile all’investimento azionario: si investe sul progetto di un costruttore, prestando parte del capitale (bastano 300 Euro per cominciare). Una volta realizzato e venduto l’immobile, il capitale investito viene restituito con gli interessi, fino al 10% lordo.
Le società immobiliari o i costruttori, dal canto loro, riescono così ad ottenere capitali che potrebbero non essere in grado di raggiungere rivolgendosi alle banche o facendo ricorso alle sole riserve. Il crowdfunding immobiliare avvantaggia quindi sia gli investitori che le aziende poiché entrambi mirano a ottenere profitti e ritorni più elevati e nel più breve tempo possibile.
Il vantaggio del crowdfunding immobiliare è che consente ai privati, anche con pochi capitali, di investire in proprietà molto costose con i soli mezzi che si hanno a disposizione. Non è necessario comprare una casa per metterla a reddito: oggi si può scegliere tra tanti progetti immobiliari ed entrare nell’operazione anche con poche centinaia di euro.
Il crowdfunding immobiliare in Italia e le proposte di Build Lenders
Il crowdfunding immobiliare in Italia dall’inizio dell’attività delle prime piattaforme a fine giugno 2021 ha raccolto in totale 157,87 milioni di euro spalmati su 469 campagne, di cui 90,43 milioni di lending e 67,44 milioni di equity crowdfunding. A livello mondiale, il mercato del real estate crowdfunding nel 2020 valeva 5 miliardi in Europa, 19 miliardi in Usa e 7 miliardi nel resto del mondo.
Tra le 18 piattaforme attualmente operative in Italia nel crowdfunding immobiliare, di cui 4 nel comparto equity crowdfunding e le altre 14 nel lending crowdfunding, spicca Buil Lenders: le proposte di investimenti di Build Lenders si differenziano dai competitor per la natura dei progetti scelti, selezionati con cura, valutandoli bene prima di presentarli al pubblico e privilegiando quelli green e con rilevanza sociale.