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Cinque miti da sfatare sull’investimento immobiliare (perché col crowdfunding è tutto diverso)

Nell’esperienza di qualsiasi investitore immobiliare, grande o piccolo che sia, che si affacci sul mondo del real estate crowdfunding capita spesso di imbattersi in una serie di falsi miti, informazioni scorrette che però circolano velocemente, si amplificano e possono trasformarsi da bugie a verità, almeno nell’opinione comune.

Ecco una raccolta delle “bugie” più comuni sul crowdfunding immobiliare: saperle riconoscere serve per commettere meno errori ed essere più saggi nelle scelte di investimento.

investire nel mattone

Mito 1: con l’immobiliare non si fanno soldi in modo veloce. Falso!

Con gli investimenti immobiliari non si scherza, serve impegno, conoscenza, passione e soldi. Scegliere l’immobile giusto, pagarlo il meno possibile, poi rivenderlo quando il mercato sale. Ecco il duro lavoro di un immobiliarista. E se si decide di metterlo in affitto, non solo si lascia il capitale bloccato ma si comincia ad avere i primi ritorni solo col tempo. Senza contare le beghe legate alla locazione, gli inquilini insolventi, le spese straordinarie e così via.

Con il crowdfunding immobiliare è diverso.

Puoi iniziare a investire con solo 300€, ottenendo vantaggi concreti. Il crowdfunding immobiliare, infatti, è molto simile all’investimento azionario: si investe sul progetto di un costruttore, prestando parte del capitale. Una volta realizzato e venduto l’immobile, il capitale investito viene restituito con gli interessi, fino al 10% lordo, in certi casi anche fino al 12%. E in media il progetto si conclude nell’arco di 6 o 12 mesi: significa che investendo 5 mila euro, dopo un anno si rientra in possesso del capitale, più 500 euro di interessi.

Mito 2: se non hai tanti soldi non vai da nessuna parte. Falso!

È vero, anche nell’immobiliare tradizionale è possibile partire e farsi strada senza avere grandi capitali in tasca, grazie a meccanismi come i mutui dedicati o le aste immobiliari.

Con il crowdfunding immobiliare è diverso.

Con il crowdfunding immobiliare parliamo di poche centinaia di euro davvero: appena 300, questa è la soglia minima, mentre la media del ticket di Build Lenders, è di 4 mila euro.

Questo non impedisce di alzare la posta: se si investono 50 mila euro in un progetto di Build Lenders con un tasso del 10% annuo, dopo 12 mesi si rientra in possesso del capitale più 5 mila euro di guadagno.

Mito 3: ci vogliono anni per avere successo. Falso!

Nell’immobiliare tradizionale l’esperienza conta ed è necessaria per imparare i trucchi del mestiere, quelli che nessuno può raccontarti se non li vivi sulla tua pelle: il tempo che ti separa dal successo è proporzionale all’impegno.

È necessario stabilire relazioni, creare partnership, conoscere il mercato e le previsioni, essere sempre aggiornato sulle norme, le leggi, i decreti e i regolamenti.

Con il crowdfunding immobiliare è diverso.

Il vantaggio del crowdfunding immobiliare è che consente ai privati, anche con pochi capitali, di investire in proprietà molto costose con i soli mezzi che si hanno a disposizione. Non è necessario comprare una casa per metterla a reddito: oggi si può scegliere tra tanti progetti immobiliari ed entrare nell’operazione anche con poche centinaia di euro, sapendo di poter riavere il capitale più gli interessi dopo pochi mesi.

tre persone che si confrontano a lavoro

Mito 4: investire nel mattone è troppo impegnativo e rischioso. Falso!

Tradizionalmente, gli investimenti immobiliari richiedono risorse consistenti in termini di capitale e, in un secondo momento, una gestione attiva dell’immobile che assorbe tempo e risorse.

Con il crowdfunding immobiliare è diverso.

Build Lenders invece permette di risolvere alcune delle problematiche relative a questo tipo di investimento, perché offre la possibilità di partecipare ad un progetto con bassi importi di denaro, anche solo 300 euro, e di diversificare l’investimento, in quanto abbassando il capitale necessario per la singola operazione, ogni individuo può investire in un numero superiore di progetti con la possibilità di diversificare i propri investimenti sia per area geografica che per dimensione e tipologia di immobile.

Gli investitori, poi, hanno un controllo diretto sull’investimento e la possibilità di interloquire con i promotori, anche al telefono, e di vedere lo stato avanzamento lavori, che viene monitorato con foto e video.

Mito 5: il real estate crowdfunding è solo una bolla. Falso!

Nel 7° Report italiano sul Crowdinvesting degli Osservatori Entrepreneurship, Finance & Innovation del Politecnico di Milano vediamo lo stato dell’arte delle varie forme di raccolta fondi online nel 2022: resiste l’equity, si consolida il lending, ma soprattutto si nota una crescita vivace per il real estate crowdfunding.

L’industria del real estate crowdfunding negli ultimi 12 mesi, infatti, ha continuato ad essere particolarmente vivace in Italia. Se un anno fa si contavano solo 18 piattaforme dedicate attive, oggi sono ben 27.

Tipicamente si tratta di progetti di breve-medio termine che mirano alla riqualificazione (o alla realizzazione ex novo) e successiva cessione di proprietà immobiliari; il crowdfunding ha un importante ruolo di boost nel finanziamento iniziale grazie alla rapidità di raccolta e all’assenza di garanzie reali. I progetti finanziati nell’ultimo anno in questo comparto hanno raccolto un ammontare pari a € 127,25 milioni (+38,1% rispetto al periodo precedente).

E con più di un milione di euro raccolti nei primi dodici mesi di vita, di cui la metà già restituiti, la piattaforma di crowdfunding immobiliare di Build Lenders ha superato le performance di molti competitor.

È tempo di investire: per saperne di più basta registrarsi su buildlenders.it.