Seleziona una pagina

Un anno di crescita per Build Lenders

Un anno fa, a gennaio per la precisione, Build Lenders si affacciava sul mercato del crowdfunding immobiliare con una prima proposta, la ristrutturazione del teatro Romano nel centro di Bologna, raccogliendo su internet 180mila euro da piccoli e piccolissimi investitori.

Dopo quel primo deal ne sono arrivati altri: nove in tutto, fino ad oggi, per un totale di oltre un milione di euro raccolti e 500mila euro già restituiti. Una performance migliore di quanto abbiano mai fatto le altre piattaforme di real estate crowdfunding nel loro primo anno di vita.

Come si spiega? Merito di un’attenta selezione dei progetti da presentare al pubblico e di una fiducia mai disattesa: i pagamenti arrivano tutti e arrivano puntualmente.

«È andato meglio delle aspettative, gli investitori hanno fiducia in noi e ci riconoscono come una valida alternativa ai tradizionali strumenti di investimento», dice Oreste D’Ambrosio, Chief Executive Officer di Build Lenders e imprenditore con una esperienza ventennale nel campo della costruzioni sia in Italia che all’estero.

 

 

Eppure un anno fa nessuno vi conosceva. Come si entra in questo mercato e quali sono le prospettive di riuscita?

A gennaio del 2021 abbiamo messo online il sito e il logo e siamo partiti con la prima raccolta, ultimi nati nel settore delle piattaforme di lending crowdfunding immobiliare, che allora, in Italia, erano soltanto cinque.

Abbiamo lavorato sodo, giorno dopo giorno, con notevoli sforzi, anche economici e una buona campagna di comunicazione. Ma il successo è arrivato per un altro motivo. Non basta farsi conoscere, bisogna conquistare la fiducia degli investitori, e non c’è miglior modo per farlo che restituire quanto dovuto nei tempi pattuiti.

Avete sempre restituito le somme investite con gli interessi?

Sempre, e senza mai un ritardo. Su un milione e passa di euro raccolti, più della metà, cioè oltre 500 mila euro, sono già tornati nelle tasche di chi ha investito nelle nostre proposte immobiliari.

Di quanti investitori stiamo parlando?

Sono circa 1600 gli investitori che, fino ad oggi, hanno finanziato i nostri progetti, e il numero cresce costantemente al ritmo di cinque nuovi investitori in media ogni giorno.

Prima l’emergenza Covid e ora la guerra. Cosa significa questo per il settore del lending immobiliare?

Poco o nulla, anzi: quando altri strumenti vacillano, quando le Borse sono sull’altalena, ecco che emerge tutta la solidità del mattone. L’investimento immobiliare si conferma un rifugio in situazioni come questa: le guerre portano sempre periodi di volatilità economica e di incertezza, la casa in questo senso è vista come il bene rifugio per eccellenza ed è ragionevole aspettarsi una domanda in crescita, sostenuta dalla necessità di allocare i risparmi di molti italiani.

Infatti, secondo le più recenti stime, il 2021 si è chiuso bene per il mattone, con i prezzi delle case in aumento dell’1,7% e tutto spinge in direzione di un altro anno di rialzo.

È vero, il mercato immobiliare in Italia non si è mai fermato, anzi, sta salendo e questo si ripercuote positivamente anche in un settore giovane e innovativo come quello del lending immobiliare.

Grazie al crowdfunding, infatti, è possibile investire nel mattone pur non avendo i capitali che una volta era necessario possedere per permettersi di entrare nel settore. Non serve più investire centinaia di migliaia di euro per comprare una casa da mettere a rendita, bastano 300 euro per partecipare ad un progetto anche molto più ambizioso.

Qual è l’identikit dei vostri 1600 investitori?

C’è quello che si fida di cosa fanno gli altri, vede che una proposta sta raccogliendo denaro velocemente e allora si accoda, senza farsi altre domande. C’è chi invece confronta ogni giorno le varie proposte che arrivano dalle tante piattaforme online, poi fa una attenta valutazione e sceglie quella migliore, spesso la nostra. C’è anche chi investe contemporaneamente in più progetti su diverse piattaforme, per diversificare il rischio.

Ma c’è un rischio?

Come in tutte le operazioni di investimento, non esiste il rischio zero, ma ci si può avvicinare. Nel nostro caso, Build Lenders ha sempre restituito le somme prestate e i dovuti interessi, in tempo e senza ritardi.

Quali sono le prospettive del settore?

Sono molto buone e lo dico anche dal punto di vista dei costruttori: ci arrivano tante proposte che non riusciamo a soddisfare, tre o quattro nuovi progetti ogni settimana. Mi piacerebbe pubblicarli tutti ma devo tenere conto del numero dei nostri investitori e stare attento a non affollare il sito con troppe proposte.

Se aumenteranno gli investitori, potremo offrire nuovi progetti. Ne abbiamo in media 5 nuovi iscritti al giorno, e da gennaio 2021 ad oggi sono 1600: non semplici iscritti ma persone che investono il loro capitale ogni volta che esce una nuova operazione.

Cosa fare per aumentare giro d’affari e fare il salto?

Bisogna aumentare il numero di investitori e ci si riesce aumentando la comunicazione e aumentando la fiducia. Per ottenere fiducia, bisogna meritarsela e non c’è miglior prova che restituire i soldi investiti, come fatto la scorsa settimana, per esempio, con uno degli ultimi progetti immobiliari.

Succede spesso, poi, che gli investitori prendono la somma guadagnata e la immettono di nuovo sul circuito, alimentando il sistema. Quindi se ad oggi Build Lenders ha 1 milione e 100mila euro di raccolta, posso considerare questa cifra come un circolante sulla piattaforma.

Qual è il valore medio degli investimenti in Build Lenders?

Il ticket medio è intorno ai 4 mila euro, più alto rispetto alla media dei nostri competitor, ma c’è anche chi ha investito 60 mila euro in una singola operazione.

E quale è il valore medio delle operazioni immobiliari di Build Lenders.

Le cifre che raccogliamo con il crowdfunding su Internet si aggirano sui 130mila in media per ogni operazione, ma abbiamo intenzione di aumentare il valore delle proposte, per esempio con una delle prossime, che riguarda un immobile residenziale a Milano, in pieno centro, da ristrutturare usufruendo del superbonus 110% e per il quale pensiamo di raccogliere online 400 mila euro.

Quale è l’interesse che Build Lenders riconosce agli investitori?

Siamo arrivati al 12% annuo con le ultime operazioni, ma è un interesse molto aggressivo che non potrà durare a lungo. Ci è servito però per emergere rispetto ai competitor e per diventare molto più appetibili. In futuro penso che ci attesteremo sull’11% di interesse.

Dallo scorso novembre le normative dei diversi Stati sono armonizzate e anche per Build Lenders si aprono le porte del crowdfunding immobiliare in Europa….

Sì, il nuovo Regolamento UE 2020/1503 relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese è un passo molto importante perché, armonizzando le diverse normative tra gli Stati, rende possibili gli investimenti e i finanziamenti anche oltrefrontiera. Vale per tutto il settore e quindi anche per il crowdfunding immobiliare.

In altre parole, da oggi anche noi di Build Lenders potremmo organizzare più agevolmente le raccolte non solo in Italia ma anche in un altro Stato. E gli investitori stranieri, dal canto loro, potranno sfruttare le opportunità di investimento promosse da Build Lenders in Italia. Davvero un’ottima opportunità di crescita.

È tempo di investire: per saperne di più basta registrarsi su buildlenders.it.