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Il Teatro Romano di Bologna

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La storia

La scoperta del teatro romano di Bologna riveste un’importanza fondamentale sia per la storia della città che per la storia dell’architettura teatrale antica in generale.

E’ il primo grande edificio pubblico romano identificato con certezza, nonché il più antico teatro in muratura dell’architettura romana.

Il teatro, la cui costruzione inizia intorno all’88a.C., come la Basilica Romana i cui resti sono oggi visibili sotto Sala borsa, si inserisce in un programma edilizio pubblico di munificenza civile legato alla celebrazione monumentale del passaggio del rango della città di Bononia da colonia di diritto latino a municipium romano, con piena cittadinanza romana, esattamente 2100 anni fa.

Il fatto che il Teatro romano di Bologna sia il primo teatro in muratura dell’architettura romana, rappresenta un primato notevole, considerando che, nella stessa Roma le rappresentazioni teatrali avvenivano su strutture in legno e che, il primo teatro in muratura (theatrum marmoreum) viene realizzato solo per impulso di Gneo Pompeo Magno nel Campo Marzio tra il 61 ed il 55 a.C., anno del suo secondo consolato (con Crasso), mentre teatri in muratura secondo i principi dell’architettura ellenistica (scavati in un pendio collinare)erano presenti nelle città greche ed etrusche dell’Italia antica.

Il progetto

Nel cuore antico della città di Bologna, un palazzo del ‘700 cela al suo interno un gioiello prezioso, Data di nascita, 88 a.C.
Un luogo il cui cuore non smette di pulsare.
Tre lettere per il nome del progetto con il quale riapriremo le porte di un luogo magico, generoso di storia e cultura, luogo in cui sono nascosti i resti archeologici del primo teatro romano costruito in pietra…

Tre lettere per il nome del progetto con il quale riapriremo le porte di un luogo magico, generoso di storia e cultura

SUM

Parola latina, significa “sono” e noi siamo cultura, cultura declinata su arte, artigianato, enogastronomia e tradizione che ogni territorio possiede.

SUM che costituisce l’acronimo delle tre parole chiave del progetto!

Sinergia (tra le pmi che saranno ospitate all’interno dello spazio e il pubblico che lo visiterà)

Unicità (come unico è il luogo e la tradizione italiana del “Fare”, delle mani che lavorano)

Memoria (perché tramandare la storia e le tradizioni rafforzano le identità dei popoli e delle nazioni)

UN’OTTIMA OCCASIONE PER RIAPRIRE LE PORTE DELLA STORIA

Partendo dal catalizzatore naturale quale è il Teatro Romano, SUM – “Progetto per la tutela e valorizzazione del Bel Paese” ha come programma la realizzazione, all’interno degli spazi (ormai dimenticati da oltre 20 anni), del “Polo della cultura” e della “Rete del Valore”.

TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA MA PASSANO PER BOLOGNA

L’ubicazione strategica della città di Bologna avvalora il progetto conferendogli in cifre il «valore aggiunto» che intercetteremo per promuovere e far conoscere l’offerta. Il crocevia autostradale e ferroviario bolognese è il più importante d’Italia e, nello scorso 2018 gli accordi siglati dall’aeroporto Marconi con le più prestigiose compagnie aeree hanno portato a 10,5 mln il numero di passeggeri in transito nella città oltre ai 40 milioni di presenze turistiche in regione (dati 2018 ERTurismo).

Dato fondamentale da considerare è il posizionamento del luogo:

  • 350 mt da Piazza Maggiore
  • a soli 78 passi da via D’Azeglio (la strada di Lucio Dalla) che ogni anno conta 7 mln di passanti. L’interazione con le Istituzioni preposte, la promozione con le maggiori agenzie di viaggio, locali ed estere, aiuterà a convogliare nel nostro territorio un turismo e più in generale una utenza di alto livello, affinché la nostra città abbia il posto che le spetta fra le grandi capitali mondiali della cultura e affinché il “Cuore Antico di Bologna” sia sempre più vivo e ricco di offerte.

Perché investire

Non una fiera, non uno spazio, ma un viaggio…

Non il solito centro commerciale con aree predefinite, bensì un luogo in cui verranno creati ambienti interattivi dove aziende, clienti, addetti al settore, sponsor potranno interagire liberamente.
Una nuova veste per il Teatro, non più attori ma aziende, non più rappresentazioni teatrali ma prodotti di selezionata eccellenza e italianità, non più palco ma galleria emozionale.
Riapriamo le porte della storia per comunicare al mondo che ogni realtà regionale italiana ha tradizioni da tramandare e storie da raccontare e solo la mancanza di un contesto adeguato ne limita l’espansione.
Mettiamo a disposizione un palcoscenico unico su cui le imprese artigiane possano esibirsi di fronte al grande pubblico, per raccontare che la produzione italiana rappresenta ancora l’eccellenza, l’unicità e la tradizione millenaria del “fare”.
All’interno della struttura, posizionata nel cuore cittadino (con un altissimo potenziale di visitatori) le aziende appartenenti alla Rete del Valore potranno fruire della massima visibilità.

Il «contenitore di lusso», l’operazione di elevato valore culturale, oltre che imprenditoriale, il tutto supportato dal top delle nuove tecnologie digitali, faranno si che Bologna incrementi l’offerta attrattivo-culturale e, di conseguenza, il proprio ruolo di meta turistica internazionale.

La ristrutturazione

Il piano finanziario

Il prestito richiesto per  la ristrutturazione dell’immobile “Teatro Romano di Bologna”  è di euro 450.000.

La durata del prestito sarà di 36 mesi con un tasso annuo del 10% lordo per un totale del 30%.
Ogni 12 mesi il prestatore riceverà il 10% di interesse.

Alla fine dei 36 mesi il prestatore riceverà il capitale prestato più l’interesse dell’ultimo anno pari al 10%. Il prestatore potrà investire una somma a partire da 300 euro (esempio di prestito: presto 10.000 euro, ogni 12 mesi avrò diritto a 1000 euro ed alla fine dei 36 mesi mi saranno stati restituiti  13.000 euro, 10.000 di capitale + 3.000 di interesse).

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