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Immobiliare, bene il 2021, meglio il 2022

Il 2021 si è chiuso bene per il mattone, con i prezzi delle case in aumento dell’1,7%. E tutto spinge in direzione di un altro anno di rialzo.

La ripresa ha spinto il mattone e i prezzi delle case nel 2021 hanno registrato un aumento dell’1,7% su base annuale: in media, a livello nazionale, per l’acquisto di un’abitazione la cifra richiesta si aggirava intorno a 2mila euro al metro quadro, secondo i dati forniti da Immobiliare Insights, business unit di Immobiliare.it specializzata in studi di mercato.
E le indicazioni degli esperti sono positive anche per il nuovo anno: Scenari Immobiliari si attende un ulteriore incremento delle quotazioni grazie alla ripresa dell’economia e al ritorno dell’interesse verso l’immobiliare come investimento. Fattori che spingeranno verso l’alto i prezzi, con una forchetta che oscilla tra il +1% di Catania e il +5% di Milano.

Dove il mattone traina la ripresa

Stando al rapporto di Immobiliare.it, a livello geografico nord-ovest e nord-est si confermano locomotive del Paese, con un aumento dei prezzi (anno su anno) rispettivamente del 5,4% e del 2,6%. Stabile il centro (-0,3%), in calo invece sud (-1,2%) e isole (-2,5%). Comprare casa in una grande città costa ancora quasi il doppio rispetto ai centri con meno di 250 mila abitanti. Globalmente il 2021 è stato però un anno positivo sia per i grandi che per i piccoli centri (+3,2% e +0,5% rispettivamente). Il report sottolinea inoltre che gli ultimi tre mesi dell’anno, confrontati con il periodo precedente, mostrano un’ evidente crescita della domanda per le grandi città (+9,4%), a fronte di una richiesta stabile per quelle più piccole (+0,4%).

Compravendite al top

Secondo le prime stime degli operatori, raccolte da Mutuionline.it, il 2021 si è chiuso intorno a quota 700mila compravendite. Un dato sensibilmente superiore non solo a quello del 2020 (557mila), che è stato fortemente condizionato dal lockdown di primavera, ma anche ai livelli registrati prima della pandemia, caratterizzati da una media di 605-615mila transazioni.

Per trovare un livello superiore occorre tornare al 2007, calcola il portale dedicato ai finanziamenti, con ben 786 mila compravendite, l’ultimo anno prima che scoppiasse la grande crisi globale dovuta ai mutui subprime americani. A partire da quel momento il mercato immobiliare mondiale ha vissuto un quinquennio difficile, ma con accenti diversi: mentre negli Stati Uniti e in Europa vi è stato un crollo dei prezzi nei due anni successivi, seguito poi da un progressivo recupero delle quotazioni, l’Italia ha inizialmente retto meglio, salvo poi incamminarsi in un trend discendente durato fino al 2017. Quindi un biennio di leggera ripresa, seguito da un nuovo stop con lo scoppio della pandemia. Il risultato è che nell’arco degli ultimi dieci anni, segnala Eurostat, i prezzi delle case italiane sono crollati del 15% a fronte di un aumento medio del 26% nell’Unione Europea.

Il mutuo conviene ancora

A sostenere l’immobiliare, sempre secondo Mutuionline.it, è anche l’atteggiamento delle banche sul fronte dei mutui. Si tratta di un business che mantiene tassi di insolvenza particolarmente contenuti e questo spinge gli istituti di credito a cavalcarlo in modo convinto. Il sito di comparazione di offerte di mutui bancari per le famiglie ha analizzato anche i tassi: nelle ultime settimane si è assistito a un leggero incremento del fisso, un trend che potrebbe rafforzarsi nei mesi a venire. Rispetto alle medie storiche, comunque, i livelli attuali restano eccezionalmente bassi.

Il mercato degli affitti

Il mercato degli affitti segue logiche diverse rispetto a quello delle compravendite. Su base annuale, calcola Immobiliare Insights, i prezzi delle locazioni in Italia sono cresciuti dell’1,8% e mostrano il segno positivo in tutto il territorio nazionale, in particolare al sud e nelle isole (+3,7% e +3,2% rispettivamente). Nell’ultimo trimestre, inoltre, l’offerta di immobili in affitto è stata in netto calo (-25,7%), in particolar modo nei grandi centri urbani (-31,8%), mentre è aumentato la domanda (+7,7%), segno di un settore che ha recuperato la sua vivacità pre-pandemia.

Immobiliare, trend in crescita

A confermare il trend in crescita, fa notare Milanofinanza.it, ci sono anche i dati dell’ufficio studi Gabetti e Patrigest, che ha evidenziato come nei primi nove mesi del 2021 il mercato residenziale abbia segnato un significativo incremento in termini di volumi, chiudendo con una variazione delle compravendite del +43,1%, rispetto allo stesso periodo del 2020, per un totale di 536.022 transazioni. A sostegno di questi dati, arriva anche l’esperienza diretta di Dove.it, la prima agenzia immobiliare online nata in Italia, che dopo aver chiuso il 2021 con un incremento dell’80% del fatturato e il raddoppio delle vendite, ha presentato un piano di sviluppo per il 2022 che ha ambiziosi obiettivi in termini di fatturato, personale e presenza sul territorio.

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