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Il crowdfunding immobiliare italiano vale 72 milioni di euro e continua a crescere

C’è un settore del real estate che sembra non conoscere crisi: è quello del crowdfunding immobiliare che permette anche ai piccoli investitori di partecipare al finanziamento di grandi progetti immobiliari in cambio di un interesse sul capitale prestato.

Quanto vale il crowdfunding immobiliare nel mondo

Il crowdfunding immobiliare a livello globale vale 20 miliardi di euro e conta 144 piattaforme. Il fenomeno ha mosso i primi passi negli Usa già nel 2012 per poi diffondersi in Europa, dove i leader indiscussi restano la Germania e il Regno Unito con una raccolta che sfiora i 400 milioni, seguiti da Svizzera (241 milioni) e Francia (197 milioni).

Facciamo chiarezza: equity o lending?

Il crowdinvesting è un’opportunità interessante sia per le imprese che intendono finanziare le proprie attività, sia per gli investitori a caccia di rendimenti. Due sono i modelli più diffusi: si possono sottoscrivere quote del capitale (equity) oppure concedere denaro in prestito (lending).

Il lending crowdfunding è probabilmente più semplice perché minori sono i passaggi burocratici. Per questo riscuote molto successo, anche in Italia. 

Crowdfunding immobiliare in Italia

In Italia, dice il quinto Report italiano sul crowdinvesting del Politecnico di Milano, nell’ultimo anno sono stati raccolti 48,7 milioni, +185% rispetto al precedente, suddivisi tra 19,5 milioni dalle piattaforme equity, che rendono partecipe l’investitore in quote, e 29,2 milioni dai portali lending, che invece pagano un interesse sulle somme prestate.

Nel giro di appena un anno, dal 2019 ad oggi, i progetti finanziati con il lending sono passati da 92 a 142 mentre gli investitori sono aumentati da 24.484 a 31.564. In media, ciascun investitore colloca 1.500 euro per una durata del prestito di 15 mesi a un tasso di interesse del 9%.

Le piattaforme italiane

L’industria del real estate crowdfunding negli ultimi 12 mesi ha continuato ad essere particolarmente vivace in Italia. Se un anno fa si contavano solo 6 piattaforme dedicate attive, oggi sono 12, anche se le più importanti si riducono a poche.

Build Lenders è l’ultima arrivata in ordine di tempo ma con una solidità e un progetto immobiliare che la rendono tra le startup più promettenti e affidabili sul mercato.

Quante sono le piattaforme di crowdfunding immobiliare in Italia?

In Italia esistono quattro piattaforme di equity crowdfunding, verticalizzate sul real estate, che hanno raccolto durante l’anno 19,5 milioni di Euro, mentre la raccolta complessiva, dalla nascita ad oggi, è pari a 32 milioni. 

Le piattaforme di lending, invece, sono più numerose, sette in tutto quelle prese in considerazione dal rapporto del Politecnico di Milano: la raccolta nell’arco dell’ultimo anno è stata pari a 29,19 milioni di Euro, quindi superiore a quella attuata con il modello equity, così come le risorse accumulate in totale, pari a 39,79 milioni.

Il real estate crowdfunding cresce velocemente

Ma quali sono le prospettive per il futuro? Il real estate crowdfunding, dicono i ricercatori del Politecnico, è uno dei comparti che cresceranno di più in Italia nell’ambito del crowdinvesting. Il motivo del successo è legato alla perdurante difficoltà di accesso al credito nel comparto dell’edilizia, che trova una risposta nel crowdfunding.

Se infatti, in generale, l’accesso al credito per le Pmi italiane è tornato ad essere più praticabile dopo la crisi finanziaria, per il comparto dell’edilizia esistono ancora forti difficoltà. Il crowdfunding può quindi candidarsi a diventare uno strumento complementare a disposizione nella scelta del mix di finanziamento per i progetti immobiliari, utile per fare leva anche sul credito bancario. E le stime prevedono che gli operatori della filiera possano arrivare a raccogliere fino a 60 milioni nei prossimi 12 mesi.

Fonte: Politecnico di Milano